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Teca del Meier o Bagno Maria ? giugno 23, 2008

Posted by degradodiroma in Le mie segnalazioni, Quiz.
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Molti hanno ribattezzato la teca del Meier, che protegge l’Ara Pacis Augustea, “il benzinaio”. Si, è vero, giungendo dal lungotevere, l’impatto visivo che se ne riceve è proprio quello di un distributore di carburanti.
Se invece si arriva da Via Tomacelli, o da Piazza Augusto Imperatore, l’idea che mi ha suggerito è quella de “il Bagno Maria”, (Panariello docet) si insomma di uno stabilimento balneare, con tanto di piscina, ci metterei sdraiette ed ombrelloni così come ho fatto … nelle foto proposte. Poi se si entra dentro e si sfoglia l’album delle firme si leggono cose come “ma vogliamo mettere l’Ara Pacis di Roma con la Coin di Brescia ? mettiamocela .. mettiamocela” firmato ….

Secondo me questo luogo, tra qualche anno sarà usato per delle sfilate di moda per costumi da bagno, che ci scommettete ?  

Si insomma ognuno ne riceve una personale impressione, quello che va detto è che il comune denominatore è nel dispregio “”””dell’opera””””,  ben sapendo che questa “opera edile” è solo il contenitore della vera opera “l’Ara Pacis” appunto. Il sindaco Alemanno, ad un intervista a “Telecamere” di domenica 15/06/2008, ha detto che non ci sono i soldi per prendere in considerazione ipotesi di modifica e/o smantellamento e che quando ce ne saranno si prenderà in considerazione il da farsi.
Personalmente questa costruzione che giudico orribile e che offende il senso estetico ed il gusto del bello, penso però debba essere conservata, si ho detto CONSERVATA.
Nell’ottica della legge del contrappasso, l’autore in primis, Meier, ma anche tutte le persone che nell’amministrazione Veltroniana, e Veltroni accanto a Meier,  ne hanno autorizzato la fattibilità devono, ogni volta che ci passeranno davanti, finchè sono in vita, VERGOGNARSENE, ed  in vita dovranno essere allontanate dai pubblici servizi avendo arrecato un danno alla collettività, sapendo poi che, quando lasceranno questa terra per andare a far parte de “la terra pei ceci”,  avranno lasciato ai posteri, un oggetto inverecondo. 

Ma poi mi domando ..   si possono spendere due o più volte, su di uno stesso manufatto, i soldi della comunità ? secondo me equivarrebbe ad essere “cornuti e mazziati”. Già la teca che sarebbe dovuta costare 7 MILIONI di Euro ne è costata

14 MILIONI di € … circa 27 MILIARDI di ₤

(da Il Giornale : Tutti gli sprechi di Walter tra notti bianche in rosso e 8 milioni nei cassonetti)

Comunque anche l’Altare della Patria, pur non piacendo all’epoca ed ancora oggi, è ed è rimasto al suo posto anche se ribattezzato come la “torta nuziale” o la “macchina da scrivere”, ora questo sarà .. “il Benzinaio” o “il Bagno Maria” .. fate voi, ma a parer mio basta dare il nome giusto alle cose.

Quiz :
Quante foto propongono il “Bagno Maria” ?
Quante foto propongono il “Benzinaio” ?
 
un tour più autorevole su … http://www.arapacis.it/

Laura

Commenti

1. fabio - giugno 23, 2008

Se si è ritenuto nobile trasformare in atelier il museo dell’Ara, non vedo perché sia meno consono trasformarlo in lido. C’è un richiamo alla storia ancor più forte, è come far rinascere le terme.

2. Degrado Esquilino - giugno 23, 2008

Bene le sdraio e gli ombrelloni. Bene qualsiasi cosa pur di eliminare l’immobilismo architettonico che fa di Roma l’unica città del mondo non in grado di rinnovarsi, di ripensarsi, di dare piattaforme di idee e di proposte ai grandi architetti di oggi dopo averle date a quelle di ieri.
Chissà quanti cafoni del gusto, che parlo di “bello” senza averne mai approfondito neppure lontanamente le caratteristiche, avranno protestato quando al posto del Tempio di Adriano è stata realizzata la Borsa, quando al posto del Pantheon è stata realizzata una chiesa, quando sulla grandiosa basilica Eleniana è stata realizzata Santa Croce in Gerusalemme, quando è stata innalzato l’Eur a cui l’Ara Pacis fa volontario riferiemento e ode, quando nelle aule delle Terme di Diocleziano Michelangelo ha realizzato una cattedrale, quando Papa Innocenzo X Pamphilj ha fatto smontare uno stadio romano per farci Piazza Navona o ancora quando il Duce Benito Mussolini ha sventrato mezza città per dotarla, evvivaddio, di viali maestosi e magniloquenti.
Roma è sempre cambiata, non smetterà di farlo adesso per dare ascolto al generone e ai figli del generone. Che criticano perché non capiscono, perché non hanno mai messo piede a Barcellona o a Los Angeles, perché non leggono un libro neppure se li paghi 10 euro a pagina.
Benissimo anche un mega benzinaio, per far capire alla popolazione ottusa di questa città che la vita è questo: è cambiamento continuo e stratificazione a gogo. Ed è grazie a questo che la città che abitano è unica. I Romani sono diventati dei paesani volgarotti recalcitranti a qualsiasi novità, ma Roma non cederà.

3. nicoletta - giugno 23, 2008

voto per “bagno maria”!!!
da sempre, ogni volta che vedo la bara pacis mi sento per un istante a ostia beach!! sulla terrazza non ci starebbe bene una bella piscina??
lo sai il problema qual è, cara laura? che i responsabili di tale orrore non si vergognano affatto di quel che hanno fatto. anzi! ne vanno orgogliosi, e ora ancor di più, dopo che alemanno ha detto che, fosse per lui, la rimuoverebbe. la bara pacis è diventata una specie di simbolo dell’ignoranza fascista-alemanniana… se fosse una persona, sarebbe già stata fatta martire 😉
e quindi, cara laura, temo che lasciarla là non serva altro che a imbruttire la piazza e la nostra meravigliosa città. tanto questi un mea culpa non te lo fanno manco sotto tortura…

nicoletta

4. Romina - giugno 23, 2008

e a chi pensa che l’architetto Meier abbia creato chissà quale capolavoro futurista suggerisco di guardare bene questo link.
http://www.hotze.net/Roma/roma103.htm
Anche l’occhio meno esperto noterà che Meier NON HA FATTO UN GRANDE SFORZO, i romani coi LORO 14 mln , sì !

5. Albert1 - giugno 23, 2008

Mi sono sempre chiesto quanto sarebbe stato meglio ristrutturare e conservare il vecchio padiglione di Morpurgo.

E quanto sarebbe costato meno.

Bah.

6. degradodiroma - giugno 23, 2008

@Fabio : Concordo in pieno.

@2 : Pur aderendo alla Vostra affermazione “Bene qualsiasi cosa pur di eliminare l’immobilismo architettonico che fa di Roma l’unica città del mondo non in grado di rinnovarsi” (5%), poi mi trovo in disaccordo sul restante 85% delle vostre tesi.
La gente appartenete al “generone umano” non deve andare fino a Barcellona o a Los Angeles per poter esprimere giudizi su di un manufatto che “parla da solo”, nè deve conoscere o aver letto come dite Voi pagine e pagine di testi di architettura.
E’ come se a Voi facessero una plastica facciale e non poteste esprimere giudizi sul chirurgo che Vi ha trasformato addirittura peggiorando una situazione, perchè non essendo esperto di chirurgia plastica .. che ne poteTe capire.
Oggi esistono “orde” di opinionisti che esprimono i propri giudizi su tutto e tutti, in alcuni casi questo proliferare è eccessivo e stancante, ma giudicare un manufatto secondo personali criteri di bellezza è un fatto talmente soggettivo, che non può essere circoscritto e lasciato in facoltà di chi viaggia o di chi legge sulla materia.
Un critico d’arte certamente potrà esprimere il suo gusto estetico in modo più autorevole .. ma nulla più.
E poi che strane le contraddizioni che sono insite nel “generone umano”. Voi dite “il Duce Benito Mussolini ha sventrato mezza città per dotarla, evvivaddio, ( ndr. “evviva dio” ) di viali maestosi e magniloquenti” (5%), questo stesso concetto l’ho personalmente già espresso in altre occasioni dove però Voi sostenevate il contrario, e quindi sinteticamente il Vostro pensiero si concretizzava in un “W i marciapiedi larghi e spaziosi e chissenefrega della riduzione delle carreggiate”, oppure quando Voi asserite “Roma è sempre cambiata, non smetterà di farlo adesso per dare ascolto al generone e ai figli del generone” (5%), ancora bene benissimo, ma allora come mai siete ancora a caccia dei San Pietrini che Vi hanno tolto in Via di Santa Croce ?
Benvenuto nel “club dei generoni, figli dei generoni”

@Nicoletta : hai ragione, sigh ! .. maledettamente ragione.

@Romina : Si ci sono “diverse” similitudini, .. allora questo potrebbe essere, tra le varie ipotesi, ribattezzato l’Ufficio Postale di Piazza Augusto Imperatore. 😀

@Albert1 : Penso anche io che la ristrutturazione sarebbe stata la soluzione migliore, anche perchè ci si domandava … “che fine avrà fatto la vecchia teca ?” .. “in quale villa sarà andata a finire ?” .. Forse in quella del Meier ? 😀

Laura

7. Degrado Esquilino - giugno 23, 2008

Devi aver sbagliato persona. Mai fatto grandi battaglie a difesa del sampietrino, ne tantomeno contro gli sventramenti fasisti. Anzi.

Non contesto la possibilità di discutere, anche animosamente, sull’architettura. Anzi. E’ una meraviglia vedere la gente, anche appartenente al popolino, che si confronta su tematiche solo apparentemente ‘alte’. Ma qui non si tratta di parlare, qui si tratta di coatti che, dal Campidoglio, parlano di ‘abbattere’. Io ho non avevo ricordanza in questa città di campagne elettorali fatte non sulla costruzione di una città, ma sulla distruzione.

Come se il buon Giscard D’Estaing, una volta arrivato all’Eliseo, si fosse trovato il Centre Pompidou ed avesse deciso che non gli piaceva (poteva anche essere) ed avesse di conseguenza proposto di abbatterla. Una roba che avrebbe fatto ridere il mondo.

8. Popolino1 - Romina - giugno 24, 2008

Come se Mussolini in nome di un volto migliore della città e di un’arteria importante della città avesse abbattuto tutte le casupole esistenti per creare una Via Dell’Impero.
Ops, l’ha fatto !
Ops, ancora viene percorsa ogni giorno da migliaia di persone !

9. Albert1 - giugno 24, 2008

Già toccai questo tema altrove, mi piace tornarci.
E’ vero che (a detta di alcuni) l’immobilismo sia un nemico da combattere e da abbattere con tutti i mezzi.
E’ altrettanto vero che “opere” che oggi vengono derise ed osteggiate domani diventeranno “classici”, probabilmente meta di turisti e studiosi provenienti da ogni dove (vedi per esempio Auditorium che a me fa schifo, ma oggettivamente ha un suo perchè).
E’ ancor più vero che quello che fu fatto durante il ventennio per certi versi (con gli occhi di allora) ebbe un carattere distruttivo: uno per tutti (vox populi) lo sventramento della spina di Borgo per far luogo alla via della Conciliazione.

Ma…

Ma: le due cose (opere della Roma imperiale prima, fascista poi e “opere” odierne) non sono nemmeno lontanamente paragonabili.

Allora, le cose vennero fatte in (per l’appunto) vent’anni al massimo, si trattava della prima vera grande trasformazione integrale di una città come Roma, organizzata da un disegno globale che aveva uno scopo ben preciso: riesumare le vestigia di una Capitale imperiale da sotto i pascoli e la cacca che le ricopriva e contestualmente restituire a Roma quella dignità di città che stava perdendo.

Oggi, queste pseudo-opere non sono nemmeno la lontana ombra di quelle, sono dei singoli interventi (a volte più che discutibili), disorganizzati, disorganici, e completamente privi di importanza . Servono solo a spendere elargendo qua e là denaro pubblico che dovrebbe essere invece investito nella conservazione e la tutela della città così come è.
Ben vengano gli interventi in periferia, ben vengano le città satellite intorno al raccordo, ben venga l’espansione (sempre “cum grano salis”) ma, per favore, che nessuno si azzardi a toccare la Roma Storica (ed ecco il discorso Meier-Rutelli-Veltroni): nessuno può pensare nemmeno per un istante di esser meglio di chi l’ha preceduto in tempi ben più onorabili (si parte dagli Imperatori di Roma, ragazzi, mica pizza e fichi).

Conservare, tutelare, restaurare, queste le parole d’ordine all’interno delle mura.

Per il resto, gli slanci pseudo-futuristi se li facessero venire fuori dal raccordo, grazie. E se magari prima tolgono di mezzo un pò di zingari, gli slanci vengono pure meglio.

Augh. Ho detto.

10. Andrea Rossi - giugno 24, 2008

La nuova teca non piace nemmeno a me, ma rimuoverla o modificarla costerebbe troppo, eppoi ricordiamoci che la storia ci insegna che anche costruzioni giudicate orribili sono poi diventate monumenti simbolo che attirano turisti da tutto il mondo (pensate alla tour eiffel).
Io da questo punto di vista sono un conservatore, ad esempio anche le famigerate case popolari in stile sovietico degli anni 70-80 io le conserverei come monumenti alla bruttezza, anche simili schifezze possono raggiungere il sublime e paradossalmente diventare centri turistici.

Quello che condanno maggiormente dell’amministrazione Veltroni e’ l’aver affidato simili commesse SENZA CONCORSO PUBBLICO ma dando l’incarico a questi archistar loro amici che hanno combinato quello che hanno combinato, anche il “buon” Fuksas mi pare abbia usufruito di questi tratttamento, il “compagno” Fuksas ora che e’ piu’ milionario di prima non ha di che lamentarsi.

Comunque grazie Veltroni (e Rutelli) per aver imbruttito, devastato e distrutto Roma, grazie per le vostre schifezze che resteranno nei libri di storia come omaggi alla bruttezza ed al cattivo gusto.

11. nicoletta - giugno 25, 2008

Albert1, assolutamente d’accordo con te su tutto ma, perdonami, devo farti qualche appunto di tipo storico:
– via della conciliazione non è stata fatta nel ventennio, ma subito dopo
– ciò non toglie che il vero sventramento mussoliniano, cioè quello che ha portato alla realizzazione di via dei fori imperiali-via petroselli sia stato devastante. non si trattava solo di rimuovere “i pascoli e la cacca che le ricopriva e contestualmente restituire a Roma quella dignità di città che stava perdendo”. consapevolmente sono state distrutte notevoli opere medievali, rinascimentali e barocche.
– non sono però queste le prime operazioni di sventramento del centro urbano di roma moderna. iniziarono i francesi nel 1812 (sempre area della colonna traiana), e – soprattutto – continuarono i piemontesi. chi ha fatto il vittoriano? o corso umberto? o i lungotevere? si trattò di operazioni devastanti per il centro antico di roma, che portarono alla demolizione di un patrimonio importantissimo. nello stesso modo, e cioè con assoluto disprezzo della città storica, si procedette alla distruzione della cintura verde e delle ville storiche che circondavano il cuore della città, tutto per costruire i tremendi quartieri umbertini, caserme e ministeri. le mura aureliane furono interrotte in diversi punti (fino al 1870 il circuito era integro!!) per far passare le macchine!!
inutile aggiungere (ma lo voglio fare lo stesso) che in occasione della costruzione di questi nuovi quartieri si saccheggiò il sottosuolo archeologico senza pietà…

ora, ecco il punto: roma ha subito già troppi scempi, senza controllo alcuno e in troppo poco tempo. sta nella vita naturale di una città che essa si rinnovi. e fin qui va bene. ma, come giustamente dici tu, gli esperimenti li vadano a fare in periferia. la realtà è che il centro di roma deve essere preservato, non massacrato da oggetti obbrobriosi come la bara pacis.
e la cosa che personalmente trovo più pericolosa, quella su cui dovremmo riflettere, è che chi ha voluto la teca di meier, e chi la difende strenuamente oggi, appartiene allo stesso brodo culturale che però condanna gli sventramenti fascisti (solo quelli, mi raccomando!) e strepita contro il “piccone demolitore” e bla bla bla… gli stessi che erano pronti a bucare il pincio per fare più parcheggi in centro (una follia!!!), e a cementificare l’agro romano…
si tratta forse di sventramento e aggressione ai beni culturali e ambientali (protetti da varie leggi, ricordo) di matrice ideologica? certi si e altri no??
boh…

12. Albert1 - giugno 25, 2008

Andrea: ecco, appunto.
Nicoletta: esatto e magistralmente puntuale, in effetti ero andato un po’ per grandi linee 😉 .
Il senso comunque era che “quegli” sventramenti e “quelle” opere, per quanto discutibili (e discussi) avevano alle spalle un certo disegno: per quanto caotica, la viabilità di Roma ad esempio non esisterebbe se non si fossero fatti i vari stradoni, lungotevere, e trafori vari. Erano opere che, autocelebrazioni e piacionerie a parte, avevano una funzione. Quando si costruì l”EUR (che per i canoni dell’epoca era una piccola città), si seguì un concetto organico di vera urbanistica applicata, creando un sistema pensato già per l’automobile (preveggenza ?) e la coesistenza con i pedoni: controviali, ampi spazi, marciapiedi enormi, porticati, tutte cosette che ancora oggi i nostri “geni” non sono in grado di realizzare nemmeno in un centro commerciale (vedi Parco Leonardo), riuscendo a creare casino pure lì.

Non ho nulla contro la teca di Meier in sè, le mensole fanno un po’ stigliatura di Benetton, ma nel complesso non mi dispiace. Il problema è che non dovrebbe proprio trovarsi lì.

E’ uno dei simboli della politica dello spreco inutile che porta ai paradossi tipo strapaghiamo Meier e Fuksas (che gli venga la colite) “maanche” non abbiamo i soldi per tappare le buche o per illuminare le strade. Per cui mi chiedo: se si fosse consolidato e ripulito (per esempio) il vecchio padiglione, quanti soldini sarebbero avanzati ?

13. fabio - giugno 25, 2008

E sì, Albert. È il solito difetto dell’amministratore-politico. Ripetuto già ampiamente, bisogna fare ciò che appare, anche se inutile. Un altro motivo per cui i vari governi non ragionano mai in termini di lunghe scadenze. I problemi vengono ereditati da un mandato all’altro. Banalità maledette banalità che il politico in carriera ha fatto regola.

14. nicoletta - giugno 25, 2008

albert1, concordo!!
e aggiungo: ce ne fossero oggi di progetti come quelli dell’eur!!

nicoletta

15. degradodiroma - giugno 25, 2008

Vi offro una immagine dell’Eur così come era nel 1953

Laura

16. Albert1 - giugno 25, 2008

Marò, Laura… e chi sei, la S.a.r.a. Nistri ?
Troppo belle ‘ste foto.
Qualcuno ha la capacità, la voglia ed il tempo di estrarne una con stessa inquadratura e angolazione più simile possibile da qualcosa tipo Google Earth o visual di PagineGialle (quelli che ti danno la possibilità di visuale inclinata) ?
Un confronto allora-oggi sarebbe carino davvero…

17. degradodiroma - giugno 25, 2008

Albert per il momento quì : http://wikimapia.org/#lat=41.8367479&lon=12.4671865&z=17&l=0&m=a&v=2

e poi forse potrei essere l’amica della

SORA MENICA

A fa l’amore giù pe’ Borgo Pio
bisogna annacce cor cappello in mano
bisogna sapè di’ coruccio mio
bisogna sapè di’ coruccio mio.
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Noi semo monticiani e che volete?
dieci a baiocco so’ le cortellate
serciate in petto quante ne volete
serciate in petto quante ne volete.
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Nun ce passà pe’ via de Tor de’ Conti
vorta su pe’ la via de li mercanti
che nun te ce volemo pe’ li Monti
che nun te ce volemo pe’ li Monti.
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

A Roma a Roma belle le romane
ma so’ più belle le trasteverine
l’arubbacori so’ le monticiane
l’arubbacori so’ le monticiane
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

E quando semo a via de Tor de’ Conti
rivorta er piede e nun annà più avanit.
che li comincia er greve de li Monti
che li comincia er greve do li Monti.
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Sete le banderole de Castello
avete dato er core a questo e a quello.
a voi ve se po’ di senza cervello
a voi ve se po’ di senza cervello.
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Noi semo regolante e nun tremamo
paura de nissuno nun tenemo
ciavemo bona lingue e mejo mano
ciavemo bona lingue e mejo mano.
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Noi semo de li Monti e semo donne
a litigà ciannamo senza l’arme
semo più forte noi che le colonne
semo più forte noi che le colonne
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Io so’ trasteverina e lo sapete
nun serve bella mia che ce rugate
so’ cortellate quante ne volete
so’ cortellate quante ne volete
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Semo monticianelle e nun tremamo
e lo spadino in testa lo tenemo
er cortelluccio in petto, er sercio in mano
er cortelluccio in petto, er sercio in mano.
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Noi semo popolane e benchè donne
paura nun ce fanno manco l’arme
fanno tremà li fiori co’ le fronne
fanno tremà li fiori co’ le fronne.
Sora Menica Sora Menica
oggi è domenica. Lasceme stà.

Laura

18. no a veltroni - giugno 29, 2008

Leggo paragoni tra via dei fori imperiali creata dal Duce, l’altare della Patria creato agli inizi del 1900 e la schifezza di maier..per favore..
l’altare della Patria ha un significato nobile e non è cosi brutto, via dei fori imperiali ha valorizzato rovine romane che erano coperte da palazzi del 600..ma la schifezza di9 maier pè una schifezza punto e basta voluta da veltroni per fare l’internazionale…Veltroni è stato il male assoluto di Roma..ha distrutto l’identità e la cultura della xcittà più bella del Mondo…deve andarsene in africa..cavolo..ha portato l’africa qui.l…ecco al sua soluzione…stupido buonista…

19. Degradoroma - luglio 1, 2008

E’ costata 14 miliardi anzichè 7 perchè un certo Sgarbi si è messo in mezzo e ha ritardato di due anni i lavori e siccome sui prestiti maturano interessi, siccome l’impresa ferma la devi comunque pagare, ecco che il prezzo lievita. La teca ora è il terzo museo comunale più visitato di Roma e va lasciata lì dov’è.

20. Albert1 - luglio 1, 2008

…e il fatto che ci abbia potuto metter bocca Sgarbi la dice lunga, ragazzi, oh, se la dice lunga…
Possiamo dire che, giudizi estetici, economici ed artistici a parte, “cosa fatta capo ha”: mi rendo conto che la sua auspicabile traslazione sia antieconomica e di fatto irrealizzabile, posso prenderla come un “danno fatto” ed irreversibile e rassegnarmi.

OK.

Ma posso sperare che simili “opere” non vengano reiterate, perlomeno all’interno delle Mura Aureliane ?

Anche perchè mi sembra che, ad oggi, il comune di Roma abbia altre priorità. O no ?

21. degradodiroma - febbraio 8, 2009

E per la Piazza Augusto Imperatore ecco quale sarà il progetto (Da “Il Giornale” del 27/01/2009)

Laura

22. degradodiroma - giugno 2, 2009

da “Il Giornale” del 02/06/2009 : Vandali in azione all’Ara Pacis Imbrattata la teca della discordia

Laura

23. robert - settembre 9, 2009

a me questa teca di mayer piace. ad essere pignoli è un pò sproporzionata rispetto al resto delle costruzioni della piazza ma come costruzione in se non è brutta e cmq ora l’area è molto meglio rispetto a prima.è originale anche la fontana. mi sembra assurdo stare a discutere di questa teca quando Le brutture di roma sono altre; avete mai provato ada arrivare in treno a termini dall’aereoporto di fiumicino? sembra di entrare a calcutta piu che in una capitale europea; per non parlare della sopraelevata che passa in mezzo ai palazzi sulla prenestina: e per uscire da roma basta andare sul “lungomuro” di ostia. ostia altro posto osceno insieme a torvaianica ; sono queste ed altre le brutture non la teca di mayer

24. Massi - gennaio 26, 2010

la “cosa” di maier sta ancora là…ma alemannotecemanno non aveva detto di eliminarla? una volta che gli davo ragione…ah le promesse elettorali! manco della destra te pòi fidà! zè zè

25. degradodiroma - gennaio 27, 2010

Sei male informato. Non era tra le priorità del programma di Alemanno e così è stato e così sarà ….

Laura

26. Andrea Rossi - gennaio 27, 2010

x Robert

La teca dell’ara pacis a me non piace ma comunque sono d’accordo sul fatto che ci siano brutture peggiori, t’informo pero’ che Torvajanica non fa parte del comune di Roma e che quindi della sua bruttezza non si possono incolpare i sindaci di Roma, torvajanica fa infatti parte del comune di Pomezia.

A mio parere le brutture peggiori di Roma sono i quartieri abusivi nati negli anni 60 e 70 ma purtroppo ormai e’ difficile rimediare a quei guasti, altre orribili brutture sono le case popolari sorte come funghi negli anni 70 ed 80 in tutte le zone di Roma, veri e propri obbrobri disumanizzanti in pieno stile socialista-sovietico, quegli architetti ideologizzati hanno creato dei veri e propri mostri, il serpentone di Corviale, il Laurentino 38, Vigne Nuove ma anche le case popolari di viale di Valle Aurelia e tante altre, dei veri e propri crimini contro l’umanita’.


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